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Regione Piemonte

Cenni storici

Cenni storici

Le cronache antiche sono mute circa la data della sua fondazione, ma da documenti rinvenuti si è potuto stabilire la sua origine romana.

Secondo il Gabotto e lo Schultger il nome di Stazzano deriverebbe da “Statius” (stazione), che starebbe a dimostrare la sua antica funzione di posto avanzato della vicina città ligure, e poi romana, di Libarna.

La tesi sostenuta dal Tacchella afferma che a Libarna possa essersi insediato un nucleo della “gens Statia” e che abbia stabilito un suo fondo nel luogo che in seguito prese il nome di Stazzano.

DOCUMENTO DEL 935: Il Bollea identifica Stazzano in questo documento, con il quale Oglerio Vescovo di Lodi ne investe un frammento di territorio ai conti Alberico, Aleramo suo fratello, a Manfredo, ad Abramo suo figlio e ad Uberto. Stazzano ebbe all’epoca nel suo territorio beni allodiali, o forse anche feudali di pertinenza dell’abbazia di S.Pietro di Precipiano.

 

1157: con la bolla papale di Adriano IV il Castello di Stazzano passa al dominio temporale dei vescovi conti di Tortona.

Negli anni 1155-1163, il Castello di Stazzano, sarà occupato ed incendiato dai Pavesi, alleati del Barbarossa.

1176: Federico I Barbarossa con un “Privilegium” conferma il possesso di Stazzano alla città di Tortona che ne manterrà il controllo, con alterne fortune (coincise con vari passaggi agli Spinola, ai Visconti, al Comune di Genova) fino al Sec. XVII.

I Vescovi di Tortona attribuirono al Castello di Stazzano una importanza fondamentale. Nel 1505 Mons. Domenico Zazio, pavese, Vescovo di Tortona dal 1496 al 1528, fece innalzare la parte del castello che guardava verso il borgo sottostante e che ancora oggi rimane.

Il castello fu sfruttato dai Vescovi di Tortona come dimora estiva sia come rifugio in tempi torbidi. Esso inoltre conteneva un archivio con molti documenti, tra cui bolle e diplomi imperiali.

Nel corso della seconda metà dell’800, venne trasformato in Seminario, a fianco del quale fu eretto un Santuario. Il castello, data la sua costruzione robusta, poté resistere attraverso i secoli e conserva tuttora il suo perimetro originale.

 

Tuttavia, a causa delle aggiunte e delle modifiche apportate nel ‘500 e nell’800, ben poco è rimasto del suo originario apprestamento difensivo: in pratica i ruderi di una torre tonda, in precarie condizioni statiche, situati su un angolo del complesso e alcuni resti delle cortine.

9/1/1784: il Vescovo di Tortona Carlo Maurizio Pejretti cede i suoi diritti sul Vescovato, e quindi su Stazzano, a Vittorio Amedeo III di Savoia.

D’ora in avanti Stazzano seguirà le sorti del Regno di Sardegna.

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